Activision presenta una vasta difesa in Call of Duty Uvalde School Shooting Gointuit

Feb 24,25

Activision rifiuta i reclami che collegano Call of Duty alla tragedia di Uvalde, citando i diritti del Primo Emendamento

Activision Blizzard ha presentato una solida difesa contro le azioni legali presentate dalle famiglie delle vittime delle sparatorie della Uvalde, negando con veemenza qualsiasi legame causale tra il suo franchising di Call of Duty e la tragedia del 2022. Le cause legali del maggio 2024 sostengono che l'esposizione del tiratore al contenuto violento del gioco ha contribuito al massacro della Robb Elementary School, dove sono morti 19 bambini e due insegnanti.

La difesa, presentata a dicembre e per un totale di 150 pagine, confuta tutte le accuse. Activision sostiene che non esiste alcuna connessione diretta tra Call of Duty e gli eventi del 24 maggio 2022. La società invoca le leggi anti-slapp della California, progettate per proteggere la libertà di parola da contenziose frivoli, in cerca di licenziamento del caso. Inoltre, Activision sottolinea lo status di Call of Duty come un lavoro espressivo protetto ai sensi del Primo Emendamento, sostenendo che le affermazioni basate sul suo "contenuto iperrealistico" hanno violato questo diritto fondamentale.

Supportando la sua posizione, Activision ha presentato dichiarazioni di esperti. Il professor Matthew Thomas Payne della Notre Dame University ha fornito una dichiarazione di 35 pagine contestualizzando il dovere all'interno della tradizione dell'intrattenimento a tema militare, respingendo la caratterizzazione del gioco dei querelanti come "campo di addestramento per tiratori di massa". Una dichiarazione di 38 pagine di Patrick Kelly, responsabile della creatività di Call of Duty, descrive in dettaglio il processo di sviluppo del gioco, incluso il sostanziale budget da 700 milioni di dollari assegnato a Call of Duty: Black Ops Cold War.

Le famiglie Uvalde hanno tempo fino alla fine di febbraio per rispondere alla difesa completa di Activision. Il risultato rimane incerto, ma questo caso sottolinea il dibattito sociale in corso che circonda la potenziale influenza dei videogiochi violenti sulla violenza del mondo reale. Il tiratore, un ex studente di 18 anni, aveva giocato a Call of Duty, tra cui Modern Warfare, e ha usato un fucile AR-15 simile a uno raffigurato nel gioco. Le cause legali hanno anche implicato meta, sostenendo che Instagram ha facilitato l'accesso del tiratore alle pubblicità di armi da fuoco.

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